SplitGrade printing is… flawed
24 Febbraio 2023Lo Splitgrade è una procedura per adattare il contrasto di stampa al contrasto del negativo. È una procedura molto propagandata, trovate molti testi e video tutorial in proposito.
È una procedura che promette di rendere la regolazione del contrasto semplice e diretta. È sempre la stessa, bastano 3 operazioni. È una sorta di rituale.
Insegno tecniche di camera oscura da più di due decenni ormai e so bene quanto possa essere difficile capire cos’è il contrasto e come funziona la sua regolazione, quindi capisco perfettamente il successo di questa procedura, MA… è sbagliata. Mi dispiace.
Per prima cosa dovremmo capire come viene effettuata la regolazione del contrasto e liberarci di un falso mito. Il falso mito è che la carta abbia due emulsioni, una ad alto contrasto, sensibile alla luce blu (il filtro magenta blocca la luce verde e la luce blu passa) e un’altra sensibile alla luce verde (il filtro giallo blocca la luce blu e la luce verde passa) e che regolazione del contrasto venga effettuata suddividendo l’esposizione in proporzioni variabili tra queste due diverse emulsioni o strati. Secondo questi presupposti la regolazione del contrasto viene effettuata o variando due diverse esposizioni per ciascun colore (Splitgrade) o utilizzando filtri che lasciano passare diverse quantità di luce verde e blu. Purtroppo non funziona e non ha mai funzionato in questo modo. È una cosa totalmente inventata!
Quindi come viene regolato il contrasto?
Le carte MultiGrade (MG) hanno un’emulsione composta da sali d’argento diversamente sensibilizzati rispetto al colore. Nelle carte moderne ci sono generalmente 3 diverse sensibilizzazioni. Possiamo riferirci a queste come diversi strati o emulsioni per semplicità di pensiero, ma l’emulsione è una sola e contiene i sali d’argento diversamente sensibilizzati. Questi “strati” hanno la stessa sensibilità in luce blu e sensibilità diverse in luce verde, hanno tutti lo stesso contrasto (!!!) e il loro contrasto è ugualmente basso (!!!).
Se usiamo la luce blu (filtro magenta) tutti gli “strati” ottengono la stessa esposizione e la densità di ciascuno si somma, quindi per ottenere la massima densità o “il nero” abbiamo bisogno solo di un’esposizione parziale di ogni singolo “strato” e una quantità ridotta di luce. Questa ridotta quantità di luce non è sufficiente per attraversare le parti più dense di un negativo in quantità tale da produrre una certa densità sulla carta, producendo così un effetto di maggior contrasto.
Quando usiamo la luce verde (filtro giallo) gli “strati” hanno sensibilità diverse, quindi per ottenere la massima densità (i neri) dobbiamo dare a un singolo strato l’esposizione sufficiente per realizzarlo. Per raggiungere la massima densità sarà quindi necessaria molta più luce, questa maggiore quantità di luce passerà attraverso le parti più dense del negativo in quantità sufficiente per ottenere una certa densità sulla carta, producendo così un effetto di contrasto ridotto.
Molti hanno notato che quando si usa la stampa SplitGrade non c’è un controllo preciso dei toni chiari perché questi diventano più scuri del previsto o scelto nel provino scalare (NB: non è colpa del dry down). Questo è il problema. È un problema intrinseco ed è inevitabile. È inevitabile perché dipende da come funziona la carta.
Nella stampa SplitGrade facciamo la prima esposizione in luce verde (filtro 00 o 0), quindi esponiamo uno strato molto più degli altri, facciamo un primo provino scalare e su questo scegliamo un’esposizione adeguata per le alte luci. Poi esponiamo un foglio con questa esposizione, cambiamo filtro e facciamo un altro provino scalare col grado 5, su questo sceglieremo l’esposizione adeguata per i toni più scuri. Quindi faremo la stampa con questi due diversi contrasti ed esposizioni. Se tutto andasse come previsto e come viene promesso otterremo sia i toni chiari che quelli scuri che abbiamo scelto, ma questo non succede, né può succedere!
Non succede perché la seconda esposizione è in luce blu e quindi va su tutti gli strati e inevitabilmente si sommerà a quella data ai toni chiari. I toni chiari ricevono una seconda esposizione! Questo è il motivo per cui questa procedura è viziata e non può funzionare correttamente. Funzionerebbe se la carta funzionasse come dice il falso mito.
Possiamo risolvere questo problema? In una certa misura sì, ma mai precisamente. In “Way Beyond Monochrome” si suggerisce di ridurre leggermente l’esposizione con il contrasto inferiore, prima di fare il provino scalare col grado 5. La domanda che non ha risposta è quanto dovremmo ridurla. Questa domanda non ha risposta, né può averla perché più basso è il contrasto di un negativo maggiore è l’influenza della seconda esposizione sulle alte luci, quindi l’entità della riduzione che si farà sulla prima esposizione è variabile!
Visto che l’errore aumenta mano mano che si riduce il contrasto dei negativi, alcuni suggeriscono, in caso di negativi morbidi, di fare prima il provino scalare col grado 5. Così facendo si risolve il problema? No. Si sposta semplicemente il problema sulle ombre, queste saranno più scure del previsto perché otterranno comunque un’esposizione aggiuntiva alla luce verde.
Se abbiamo negativi a forte contrasto l’errore intrinseco della stampa SplitGrade può non essere tanto evidente, molti hanno imparato che funziona meglio con i negativi a forte contrasto. Allo stesso modo molti hanno notato che con negativi morbidi possono rendere l’errore un po’ meno visibile testando prima il grado 5. Ma perché dovremmo usare la stampa SplitGrade quando siamo bravi o fortunati e abbiamo buoni negativi?
Perché usare una procedura che non può in nessun caso produrre i risultati che promette?
Ma il più grave difetto della stampa SplitGrade è che riporta nel processo quel “tirare ad indovinare” che i provini scalari dovrebbero eliminare! Che senso ha fare il provino scalare (quello con lo 00), scegliere un tono e poi ridurre di un tot; un tot a sentimento, quella esposizione? Il provino scalare lo si fa per scegliere, non per avere un base su cui poi tirare ad indovinare!
Chiudo con una buona notizia: esiste un modo per scegliere accuratamente il contrasto, non abbiamo bisogno della stampa SplitGrade.